Per una mobilità sostenibile
in Trentino e nelle Alpi
La mobilità nelle Alpi è una questione delicata e complessa, che
porta a fare i conti con:
1) una tormentata morfologia del territorio;
2) il clima particolarmente sensibile alle emissioni gassose;
3) un ruolo geografico del territorio che assolve compiti di natura idrogeologica importanti per le regioni poste a valle;
4) un modello insediativo ed economico diffuso di elevata fragilità.
Il turismo, vera fonte di ricchezza che coinvolge tutto il Trentino, fonda i propri presupposti sulle qualità del nostro ambiente, migliore che altrove.
Questa ricchezza va salvaguardata e, meglio ancora, valoriz-zata. Gli impegni che abbiamo sottoscritto negli accordi di Rio de Janeiro, di Kyoto e di Johannesburg, nonchè con la adozione della Convenzione per le Alpi e del Manifesto delle Alpi, ci impongono scelte di gestione delle risorse e dei modelli di vita coerenti con gli impegni assunti.
I trasporti consumano il 33% delle fonti energetiche nobili che preleviamo dalla terra ed il segmento della mobilità su strada rappresenta il 77% del totale trasporti: una sottrazione insostenibile. Il CO2 (anidride carbonica) e le polveri sottili sono ormai una emergenza, che nella gestione del problema deleghiamo troppo a misure tampone e mai strutturali.
Si impone un cambiamento radicale di rotta !
─ E’ necessario introdurre la tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP), attualmente in vigore in Svizzera e concertata con l’Unione Europea, per indirizzare il trasporto merci verso il vettore ferroviario.
─ Va rafforzata l’offerta ferroviaria per il comparto merci sulle tratte internazionali, prima con misure di miglioramento delle strutture esistenti e solo dopo con nuove infrastrutture ferroviarie.
─ La dotazione di ferrovie può svolgere anche un importante ruolo nei flussi pendolari e in quelli turistici: vanno raccordati i treni regionali con il vicino Alto Adige e con Verona; la Trento-Malè e la ferrovia della Valsugana - linee esistenti - necessitano di nuove corse a orari cadenzati. Il collegamento Rovereto-Riva merita un nuovo servizio di trasporto su ferro che alleggerisca il traffico stradale.
─ Il sovraccarico di vetture presenti nelle aree urbane va diminuito, introducendo tutte le misure possibili per disincentivare l’uso della macchina in città.
─ Rafforzamento del trasporto pubblico con un servizio a rete, efficiente, veloce e puntuale.
─ Sistema integrato di mobilità leggera (piste ciclabili, percorsi ciclopedonali e itinerari “tranquilizzati”).
─ Gerarchizzazione delle strade per renderle disponibili a tutti gli utenti della città (e non solo alle automobili) e strade sicure anche per i bambini, per gli anziani e per i portatori di handicap.
─ È necessario dotarsi di un Mobility Manager per affrontare in maniera specifica il problema, ormai fuori controllo, anche con la differenziazione degli “orari della città”.
Tutto questo è possibile. Proviamoci!
Fulvio Forrer
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